venerdì 16 dicembre 2011

Le Idi di Marzo (2011)

Quelle speranzose ed entusiastiche premesse che un George Clooney davanti e dietro la cinepresa e un cast così ricco avevano dato in questi mesi si sono pienamente realizzate in una pellicola che a raccontarla perde già un pò del suo fascino.

Iniziamo dalla trama.
Stephen Meyers (Ryan Gosling) è un giovane pieno di ideali esperto in comunicazione con i media che lavora nell'entourage del governatore Mike Morris (George Clooney) che incarna tutto ciò in cui Stephen crede: è brillante, carismatico e crede in quei valori che possono davvero fare la differenza. E' l'uomo giusto, l'uomo che cambierà le cose.
Ma come presto lo stesso Stephen imparerà a proprie spese, il mondo della politica è corrotto ma soprattutto corrode chi ne fa parte, risvegliando un lato oscuro disposto a tutto per ottenere quello che è il suo scopo, anche se quello scopo è buono e giusto, e non esiterà ad usare i mezzi più bassi per raggiungerlo, come usare persone integerrime e sacrificare chiunque, per la causa.
Si assiste così alla graduale decadenza di quelli che erano stati gli ideali più forti, e delle persone che quegli ideali li avevano portati avanti a gran voce, in un rovesciamento di piani e di ruoli che travolge lo spettatore costringendolo continuamente a chiedersi come si potrà trovare rimedio a quello che sta vedendo.
Ryan Gosling e Paul Giamatti
Particolare: il film inizia e finisce con la figura di Stephen, emblema del cambiamento che il mondo politico può innescare in chi quel mondo lo vive.

Un cast straordinari dà vita a questa storia di uomini e di politica, regalandoci interpretazioni che non sorprende siano state ritenute degne di premiazione.
Ryan Gosling si riconferma per il pezzo da novanta che a tutti gli effetti è, dando intensità e credibilità a quei sentimenti così delicati quali sono la speranza in qualcosa, la disillusione, la disperazione, la fermezza e il cinismo che Stephen attraversa in un vortice verso il basso che sembra impossibile da evitare.
George Clooney lascia la scena al suo nuovo talento ritagliandosi quasi una parte marginale ma ovviamente fondamentale della storia dove il suo noto fascino ben si adatta all'immagine del politico nuovo e carismatico, con la speranza di cambiare il mondo. Ma anche lui non sarà immune da questa spirale di decadenza che sembra passaggio obbligato per raggiungere scopi tanto alti.
Philip Seymur Hoffman e George Clooney
Altri burattini di quel teatro che è la politica, Paul Giamatti e Philip Seymur Hoffman lasciano la loro impronta da grandi attori in ruoli difficile e complessi, carichi di quella profondità cinica che caratterizza chi ha già visto troppo.
Le grandi donne della pellicola sono Marisa Tomei, giornalista non esente da questo gioco di potere, e Evan Rachel Wood, bella e giovane stagista con un ruolo centrale e altamente drammatico.






giovedì 15 dicembre 2011

GOLDEN GLOBES 2012: Lista delle nominations

MIGLIOR FILM - DRAMMATICO

The Descendants

The Help

Hugo

The Ides of March

Moneyball

War Horse






MIGLIOR FILM - COMMEDIA/MUSICAL

50/50

The Artist

Bridesmaids

Midnight in Paris

My Week With Marylin





MIGLIOR REGISTA

Woody Allen e Owen Wilson sul set
Woody Allen (Midnight in Paris)

George Clooney (The Ides of March)

Michael Hazanavicius (The Artist)

Alexander Payne (The Descendants)

Martin Scorsese (Hugo)






MIGLIOR SCENEGGIATURA

Woody Allen (Midnight in Paris)

Michael Hazanavicius (The Artist)

George Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon (The Ides Of March)

Steve Zaillian, Aaron Sorkin (Moneyball)

Alexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash (The Descendants)






Michael Fassbender
MIGLIOR ATTORE - DRAMMATICO

George Clooney (The Descendants)

Leonardo DiCaprio (J. Edgar)

Michael Fassbender (Shame)

Ryan Gosling (The Ides of March)

Brad Pitt (Moneyball)






Viola Davies in The Help
MIGLIOR ATTRICE - DRAMMATICA

Glenn Close (Albert Nobbs)

Viola Davies (The Help)

Rooney Mara (The Girl with the Dragon Tatoo)

Maryl Streep (The Iron Lady)

Tilda Swinton (We Need to Talk About Kevin)







Ryan Gosling
MIGLIOR ATTORE - COMMEDIA/MUSICAL

Jean Dujardin (The Artist)

Brendan Gleeson (Un polizziotto da Happy Hour)

Joseph Gordon-Levitt (50/50)

Ryan Gosling (Crazy, Stupid, Love)

Owen Wilson (Midnight in Paris)





Kristen Wiig
MIGLIOR ATTRICE - COMMEDIA/MUSICAL

Jodie Foster (Carnage)

Charlize Theron (Young Adult)

Kristen Wiig (Bridesmaids)

Michelle Williams (My Week With Marilyn)

Kate Winslet (Carnage)






Jonah Hill
MIGLIOR ATTORE IN UN RUOLO DI SUPPORTO

Kenneth Branagh (My Week With Marilyn)

Albert Brooks (Drive)

Jonah Hill (Moneyball)

Viggo Mortensen (A Dangerous Method)

Cristopher Plummer (Beginners)







Jessica Chastain
MIGLIOR ATTRICE IN UN RUOLO DI SUPPORTO

Bérénice Bejo (The Artist)

Jessica Chastain (The Help)

Janet McTeer (Albert Nobbs)

Octavia Spencer (The Help)

Shailene Woodley (The Descendants)





MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

Le Avventure di TinTin

Il figlio di Babbo Natale

Cars 2

Il gatto con gli stivali

Rango






MIGLIOR SERIE TELEVISIVA - DRAMMATICA

American Horror Story

Boardwalk Empire

Boss

Il Trono di Spade

Homeland






MIGLIOR SERIE TV - COMMEDIA

Enlightened

Episodes

Glee

Modern Family

New Girl






Bryan Cranston
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE TV - DRAMMATICA

Steve Buscemi (Boardwalk Empire)

Bryan Cranston (Breaking Bad)

Kelsey Grammer (Boss)

Jeremy Irons (I Borgia)

Damian Lewis (Homeland)






Claire Danes
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE TV - DRAMMATICA

Claire Danes (Homeland)

Mireille Enos (The Killing)

Julianna Margulies (The Good Wife)

Madeleine Stowe (Revenge)

Callie Thorne (Necessary Roughness)






Johnny Galecki
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE TV - COMMEDIA/MUSICAL

Alec Baldwin (30 Rock)

David Duchovny (Californication)

Johnny Galecki (The Big Bang Theory)

Thomas Jane (Hung - ragazzo squillo)

Matt LeBlanc (Episodes)







Zooey Deshanel
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE TV - COMMEDIA/MUSICAL

Laura Dern (Enlightened)

Zooey Deshanel (New Girl)

Tina Fey (30 Rock)

Laura Linney (The Big C)

Amy Poehler (Parks and Recreation)


Queste le principali nominations... Appena mi sarà possibile posterò recensioni o quanto meno trame dei vari film in lizza e magari anche di qualche Serie Tv... 

Ma... Secondo voi chi vincerà??

In your opinion... who will be the winner?? Let me know!!

O.O... Again

OMG... 1000 contatti... mi fa quasi paura!! :-D WoOoOoW

OMG... 1000 contacts... I'm almost afraid of that!! :-D WoOoOoW

Grazie... Thanks... :-)

martedì 13 dicembre 2011

The Descendants (2012)

Ho avuto la fortuna di vedere questo film in anteprima, e per giunta presentato dal regista e sceneggiatore Alexander Payne, al Torino Film Festival da poco concluso.

Le paradisiache isole Hawaii ospitano una storia che di paradisiaco non ha nulla, è anzi molto terrena, dolente, sofferta ma anche ironica e divertente che ti fa entrare nella quotidianità spezzata di una famiglia che cerca il modo di sopravvivere al tragico.

La voce fuori campo del protagonista ci accompagna in questa storia che ruota attorno alla famiglia King che si trova ad affrontare uno degli avvenimenti più shoccanti e terribili che possano accadere: in seguito ad un incidente in barca la moglie e madre Elizabeth King entra in coma.
Matt King (George Clooney), avvocato schiavo del lavoro, convive con i suoi sensi di colpa per essere stato un padre e un marito assente, non conosce le sue figlie, che attraversano entrambe momenti difficili, e ora si ritrova a doverle crescere da solo.
Ma in lui permane la speranza di poter ancora sistemare le cose, di dare finalmente alla sua famiglia, a sua moglie, ciò di cui ha veramente bisogno, senza badare ai soldi o al lavoro.
Il tema del denaro, del capitale è costantemente presente per tutta la pellicola, accennato, nominato, bisbigliato ma è sempre presente. Sì, perchè i King fanno parte di quel gruppo di ormai poche famiglie che sono i discendenti (da qui il titolo) dell'antica aristocrazia bianca hawaiana che ancora ai giorni nostri detiene un discreto potere costituito principalmente da paradisiaci terreni ideali per hotel e resort.
Nonostante il capitale che detengono, questi Discendenti sono caratterizzati dall'aspetto di "vagabondi" (come sottolinea lo stesso Matt King nella presentazione del suo parentame) e da uno spiccato senso del risparmio: sono tirchi e questo contribuisce ad accrescere la loro fortuna. Questo è un aspetto fondamentale, poichè è la fonte principale dei rimorsi di Matt: non ha mai accontentato moglie e figlie come avrebbero voluto, ma ora spera di poter rimediare anche a questo.
Ma le sue speranze vengono infrante quando i medici gli comunicano la irreversibilità del coma della moglie e non solo: in base al testamento biologico di Elizabeth, presto la respirazione assistita e tutto ciò che ancora la tiene in vita verranno staccate così che lei possa morire in pace e naturalmente.
Il primo ostacolo che Matt si trova di fronte è comunicare la notizia a tutti: durante quasi tutto il film assistiamo a persone, come parenti e amici, che continuano a rassicurarlo che presto Elizabeth si riprenderà, perchè "lei è forte, è una che non si arrende e presto passerà anche questo", e Matt non li contraddice, non riesce a dire ad alta voce qual è la verità, a condividere il fatto che presto sua moglie non ci sarà più.
Matt King con le figlie Alex e Scottie
A peggiorare ulteriormente la situazione c'è la scoperta, da parte di Matt, di un segreto su Elizabeth: la figlia maggiore Alex (la Shailene  Woodley di La vita segreta di una teenager americana) ha scoperto che la madre aveva una relazione extraconiugale e questo aveva irrimediabilmente compromesso il rapporto madre-figlia portando un silenzio pesante e duraturo fra le due.

Il coma di Elizabeth, insomma, porta alla luce i dettagli scomodi di quella che era una normale e tranquilla famiglia, come se ne incontrano tante, e  obbliga i suoi membri non solo a riunirsi intorno alla tragedia ma anche a confrontarsi l'un l'altro senza scudi, senza difese, per tentare di risanare quello che è andato perduto da tempo.
A questo si collega la vicenda più grande del terreno di famiglia prossimo alla vendita per il bene di tutti i cugini King coinvolti, ma che sembra non essere la scelta migliore, almeno secondo Matt, che tentenna e prende tempo, e apre il grande discorso della responsabilità dei coloni bianchi e dell'amore per la propria terra.

La ricerca dell'amante della moglie sarà la casuale occasione per Matt di avvicinarsi alla figlia Alex e riuscire a condividere insieme uno dei momenti più importanti della vita di entrambi.
In una sorta di road trip fra le diverse isole hawaiane che coinvolge tutta la famiglia accompagnata dallo strano personaggio di Sid, un'amico di Alex corso in suo aiuto, la vicenda prosegue fra ironia, comicità, dure riflessioni, importanti decisioni che coinvolgono lo spettatore in un crescendo che culminerà solo con l'addio definitivo ad Elizabeth, che chiuderà tutto ciò che era rimasto ancora in sospeso e, insieme al dolore, porterà anche quella serenità che deriva dal non aver lasciato nulla d' intentato, nulla di non detto, ma di aver finalmente trovato il posto e la ragione per ogni cosa.

George Clooney lascia i panni del sex symbol per calzare mocassini e bermuda, perfetto nel ruolo del padre perso e poi ritrovato, Shailene  Woodley riesce a staccarsi dal ruolo che l'ha resa famosa e interpreta in modo convincente la ragazza problematica in conflitto con i genitori sulla via della perdizione, un cast insomma che si adatta facilmente alla pellicola dando ai suoi personaggi quella profondità di cui la storia ha bisogno.

Se non si fosse capito... il film mi è piaciuto e lo consiglio con entusiasmo.
La data di uscita è prevista per il 24 Febbraio 2012 in Italia.

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domenica 11 dicembre 2011

Messaggio per i miei lettori - Message for my readers

Ciao a tutti!!
Voglio iniziare con il ringraziare tutti quelli che mi seguono da tanto, da poco e anche chi legge questo messaggio come prima cosa: sarebbe una baggianata dire che scrivo solo per me, no scrivo anche per voi che mi leggete, che mi commentate e che fate aumentare quel numerino in alto :-)
Vi scrivo anche per dirvi che ho istituito una mail collegata direttamente al sito: chi non gradisce lasciare commenti sotto i post può scrivermi li, vale anche per suggerimenti e insulti, se volete... preferirei i suggerimenti ma se proprio c'è stato qualcosa che non vi è andato giù... beh butterò giù il rospo e cercherò di farmene una ragione :-)

And now a message for my foreing readers (if i had ones): Thank you for joing my site and I understeand that is difficult for you look an italian blog so I decided to write something in english too: I just want to know how many of you visit my site so I can decide if is a good thing or not because for me is an additional work (and my english is not perfect as you can see...) but i'm glad to do this work for someone that is intrested so... let me know!! :-)

mikyocchiblu@gmail.com

50/50 (2012)

Joseph Gordon-Levitt è Adam, un tranquillo ragazzo 27enne che lavora alla radio insieme al suo migliore amico Kyle (Seth Rogen), vulcanico e irruente, vive con Rachel (Bryce Dallas Howard) la sua artistica e sensibile ragazza, fa sport e sta cercando di concludere un importante articolo per la sua stazione radio.
La sua vita viene stravolta quando gli viene diagnosticata una rarissima forma di cancro che lascia solo il 50% di possibilità di guarigione. 

Questa la trama spicciola di uno dei film più belli e degni di nota che chi scrive ha visto negli ultimi anni.
Ad ogni aspetto del film e della sua storia complicata viene riservata un'attenzione particolarissima che rende importanti anche dettagli che possono sembrare se non insignificanti quanto meno trascurabili. Come quando il medico che lo ha in cura comunica ad Adam la drammatica notizia: lo specialista si siede e, parlando al suo registratore, parte subito con una lunga e complicatissima disquisizione su come si potrebbe affrontare la malattia farcita di paroloni non degnando di uno sguardo il paziente che è di fronte a lui e senza lasciare il tempo al protagonista di capire e assorbire la verità: è un momento straziante poichè si legge nel volto di Adam, gradualmente, dapprima il diniego di quanto sta succedendo e poi, lentamente, la disperazione per quello che dovrà affrontare, e tutto questo senza l'aiuto di colui nelle cui mani sta mettendo, di fatto, la propria vita.

Uno dei momenti in cui Seth Rogen si scatena
Lo spettatore, da quel momento, segue passo dopo passo Adam in tutte le fasi del processo della malattia, la disperazione, la speranza, l'apatia, la rabbia.
Adam si accorgerà di chi è davvero importante nella sua vita e chi, invece, è solo di passaggio, riuscirà anche a riparare il rapporto con i suoi genitori, in particolare con la madre (Anjelica Huston), con cui erano distanti da tempo, vedrà la voglia di vivere in tutte quelle cose che per la sua ancora giovane età non ha fatto ma che ora, ora che sta per perdere tutto, gli sembrano esperienze fondamentali.

Ma questo è anche un film divertente. Sì, in questo film si ride e anche di gusto. Seth Rogen porta una comicità frizzante e mai scontata grazie a Kyle che usa un pò il cancro dell'amico per rimorchiare (e cerca in tutti i modi di convincere Adam a fare lo stesso), ma non solo. Questa ironia e questa comicità pervadono un pò tutti i personaggi, dai compagni di chemio di Adam che conoscono bene la vita e la malattia, alla psichiatra che lo segue (la Anna Kendrik della Twilight Saga), dottoranda al suo terzo paziente.
Anna Kendrik e Joseph Gordon.Levitt in una seduta di terapia
Tutto questo alleggerisce e lascia respirare la narrazione senza chiuderla nella bolla di dolore e tristezza che le storie legate al cancro portano con sè, ma allo stesso tempo il regista Jonathan Levine riesce a non impoverire o sminuire la malattia che resta sempre centrale e importante.



Un film che ti commuove (eh si, un pò ti commuove anche) e che ti fa ridere, ridere, ridere.



sabato 3 dicembre 2011

29° TFF, Jonathan Levine e Alexander Payne


La serata di ieri è stata semplicemente magica. Mi mancano le parole per descrivere con la giusta intensità quello che ho vissuto e quello che ho provato.






Jonathan Levine risponde alle domande del pubblico
Alle 19.30 ho assistito alla proiezione di 50/50 presentato dal regista stesso, Jonathan Levine (Fa la cosa sbagliata), un ragazzo umile e disponibile, quasi sorpreso di ricevere tanti applausi commossi per il suo strepitoso film e credetemi, quegli applausi se li meritava davvero tutti.
Ma andiamo con ordine...
Prima della proiezione Levine è stato presentato alla sala e con qualche divertente battuta in italiano ci ha lasciato alla visione.
Il film bellissimo, divertente, intenso ve lo racconterò in uno dei miei prossimi post, giuro!
Dopo il film, davanti ad un pubblico commosso ed entusiasta è iniziata la fare delle Q&A: Levine, divertente, carismatico e umile ha risposto a svariate domande del pubblico e della stampa facendo battute e dimostrando di essere ben lontano dall'immagine di artista/eletto/star che ci si potrebbe aspettare da un regista.
Un altro momento del Q&A
Ho avuto l'onore di essere seduta dietro di lui durante la proiezione, di parlargli e di avere il suo autografo sul biglietto prima di andare via: gli ho detto che il suo film era fantastico e lui mi ha risposto con un sorriso, ringraziandomi.
Un momento tenero e simpatico è stato quando una ragazza gli ha chiesto di autografarle il dvd del suo precedente film, Fa la cosa sbagliata: lui emozionatissimo per avere fra le mai la copia italiana di un suo film ha cominciato a fotografarla e a chiamare il suo entourage perchè potessero vederla.




Ma la mia serata non è finita qui.
Alexander Payne presenta il suo film
Alle 22 iniziava la proiezione di The Descendants, uno degli ultimi film di George Clooney, presentato dal regista Alexander Payne e qui, ragazzi, entrano in campo i pezzi grossi.
Mr Payne (Sideways, Election, A proposito di Schmidt, Paris je t'aime), è stato vincitore dell'Oscar e del Golden Globe nel 2005 e ha diretto ben 4 attori in performance nominate agli Oscar!
Anche lui ci spiega brevemente il film aggiungendo qualche battuta in italiano, ci lascia durante la proiezione per tornare a film concluso per rispondere alle domande del pubblico.
Anche lui risponde con battute e simpatia, si dimostra molto disponibile anche quando le domande non sono perfettamente pronunciate o quando c'è qualche errore.
Ormai si è fatto tardi, e per riuscire ad avere anche solo un autografo dobbiamo implorare il suo staff che cerca di portarlo via per una dormita ristoratrice (a quanto pare il povero Payne era in piedi dalle prime ore della giornata).
Ormai già rassegnata mi avvio verso l'uscita, qui però ritrovo Payne bloccato da alcune spettatrici che sono riuscite a fermarlo per una foto.
Io e Alexander Payne
Dopo un attimo d'esitazione, mi fiondo anche io verso di lui con la mia macchina in mano: con gli occhi da cucciolo speranzoso chiedo "Please, one more!!". Il signore dello staff mi guarda e sta già dicendo, "Per favore... è molto stanco... dobbiamo andare..." quando Alexander Payne in persona mi guarda e dice "No no, It's ok!".

E così si è conclusa una delle serate più incredibili, pazzesche, emozionanti della mia vita!!