venerdì 30 settembre 2011

Persepolis (2007)

Cosa dire di questo film? Semplicemente sbalorditivo.
Ricordo perfettamente quando l'ho visto, a casa della mia amica metà francese (l'altra metà è marocchina e un'altra metà ancora italiana... lo so, come proporzioni non ci stiamo ma è così), in una tranquilla serata in cui dovevamo semplicemente rilassarci davanti a un film che ci sembrava certo bello ma non eravamo assolutamente preparate a quello che avremmo visto.
Ricordo che alla fine del film abbiamo continuato a fissare lo schermo su cui ormai passava il logo del dvd player, incapaci di commentare quello che avevamo appena visto. Un momento surreale. Ci sembrava che ogni parola, ogni commento, ogni osservazione potesse intaccare la grandezza del film appena finito.
Poi ci siamo riprese e l'afasia è passata, ma ancora oggi il pensiero di questo film mi provoca qualche problema ad esprimermi.

Un fumetto che racconta gli orrori della guerra, con gli occhi di una bambina che quella guerra la vede penetrare all'interno della sua famiglia e del suo quotidiano; una guerra che cambia le regole e una bambina che cresce rendendosi sempre più conto di quanto queste nuove regole possano essere soffocanti.

Fa impressione vedere i morti di una manifestazione disegnati con semplici tratti in bianco e nero.
E con che delicatezza e ironia viene spiegato come si è arrivato a quella guerra, gli errori commessi e i responsabili il tutto messo in scena da figure che sembrano uscite da un teatro di marionette.

Candido come la neve, terribile come la morte, profondo come un mare sconosciuto.

Una storia che ti entra dentro e non ti molla più, soprattutto se pensi che tutto ciò che vedi è accaduto realmente in un passato che abbiamo vissuto e che non è troppo distante da noi.

Una protagonista frizzante anche nei momenti più bui della sua vita, che racconta con un'ironia condita da tristezza la sua gioventù anomala, fra rivoluzioni, guerra e storie d'amore.

A Teheran nel 1978, si respira aria di cambiamento, lo Shah, ovvero l'imperatore,  è ormai sul punto di cadere dopo aver spinto il suo popolo oltre il limite con soprusi e ingiustizie. La famiglia di Marjane è particolarmente attiva per questo cambiamento e vive con gioia ed entusiasmo queste novità che sembrano portare qualcosa di migliore.
Ma ben presto il clima cambia, alle rivolte lo Shah risponde con l'esercito e giovane sangue rivoluzionario macchia le strade della capitale. Tuttavia la rivolta continua, i prigionieri politici incarcerati dall'imperatore vengono liberati, le famiglie si riuniscono con un sospiro di sollievo: il peggio è passato.

Ma il peggio non è passato affatto poichè il governo che prende ora il potere è ancora più repressivo di quello dell'imperatore, cambia totalmente faccia all'Iran e rimette in carcere quei dissidenti rivoluzionari che avevano osato opporsi all'imperatore, prigionieri che non faranno più ritorno a casa.

Da qui la vita di Marjane cambia radicalmente, come quella di tutto il Paese, e iniziano le sue avventure di adolescente divisa fra l'amore per il proprio Paese e per la sua famiglia e la certezza che per lei, a Teheran, non c'è la possibilità di un futuro libero.

La sua vita prosegue così fra Vienna, l'università, il matrimonio, la Francia, frenetica, nostalgica, divertente, terribile, malinconica, coraggiosa, rassegnata, determinata.

Un film che diventa parte di te, ricordandoti che la guerra non sono solo immagini a un telegiornale ma è fatta di persone che possono perdere tutto, anche la vita, persone che hanno ideali che a volte non bastano per una vita migliore, ma soprattutto che una guerra non finisce necessariamente con i trattati di pace, che una guerra può ancora nuocere dopo molto tempo e i cui viscidi tentacoli di morte possono raggiungere qualsiasi cosa.


E dopo la pausa... si ritorna!!

Finalmente di nuovo on the web!! Dopo una non molto rilassante pausa (esami) eccomi di ritorno!! Un saluto a tutti, vicini e lontani, e... enjoy!!

giovedì 15 settembre 2011

Scozia on the road .... Part 3

Di nuovo sulla strada!!

Giorno 4

Questa giornata inizia all'insegna di una grande novità: sono io alla guida!! Eh si, dovevo assolutamente provare la grande emozione della guida a destra!!
L'esperienza è stata... terribile!! Costantemente in ansia per una stradina che si srotolava su e giù, su e giù larga quanto uno sgabuzzino!! Fortuna che non passava quasi nessuno!! Beh... forse non è stata poi così terribile... :-)
Solo una piccola puntualizzazione per chi ha intenzione di mettersi al volante dalla parte sbagliata della strada: dovete sapere che in Scozia ci sono principalmente due tipi di strade, quelle normali, dove due macchine riescono tranquillamente a passare senza troppi problemi, e le suddette stradine sgabuzzino, altrimenti dette semi-sentieri, dove due macchine NON passano tranquillamente una accanto all'altra e anzi sono state predisposte lungo il tragitto delle simil-aree di sosta dove un'auto può accostare per far passare l'altra.
Insomma un pò di ragione ad essere in ansia ce l'avevo, no??
Parco Nazionale - Aberdeenshire

Tuttavia quelle strade, che si trovano principalmente nelle Highlands, sono spettacolari, un contatto diretto con la natura tanto che ad un certo punto ti dimentichi anche che sotto di te c'è asfalto, ho passato gran parte dei viaggi in auto con la mia macchina fotografica in mano a cercare di immortalare almeno parte di quella meraviglia, con scarsi risultati purtroppo: c'era una certa sensazione di sconfinatezza, libertà in quei paesaggi, come se i tuoi polmoni si riempissero di un'aria tutta nuova, satura di tranquillità.
Insomma, tutta un'altra cosa dalla foresta transilvanica infestata dalla peggior specie di mostri della sera prima!!

Lungo la strada (non guidavo più io fortunatamente) ci siamo fermati al Balmoral Castle o per lo meno davanti al suo cancello dove una simpatica guardia armata ci ha detto che non si poteva visitare poichè in quel periodo era residenza estiva per la Royal Family... Beh, quello che posso dire è che quel cancello era davvero di classe, un gran bel cancello!!

La Discovery nel porto di Dundee
La nostra prima tappa è Dundee, città non troppo grande e moderna, dove, ancorata al porto, c'è la Discovery, un'imponente nave che ne ha viste di tutti i colori essendo stata una delle prime a salpare alla volta del Polo Sud.
La visita al museo, che prosegue poi sulla nave stessa, è davvero interessante e grazie a supporti video e alla possibilità di interazione diretta (attraverso giochi indicati soprattutto per i più piccoli, ma che attraggono tutti... e dico tutti) riesce a farti fare un salto indietro nel tempo agli anni di inizio secolo.
La visita sulla nave, poi, è davvero strabiliante.
La stufa sulla Discovery
(Definizione non perfetta,
ma dà l'idea dell'ambiente)
Tutta ristrutturata, all'interno sono stati curati e ricreati i diversi ambienti nevralgici della nave, come la cucina o la sala macchine. La parte però che ho preferito era quella delle cabine dell'equipaggio, che il visitatore ha imparato a conoscere dalla precedente visita nel museo, che si affacciano sull'area comune. E' davvero interessante notare come sono stati presi tutti gli accorgimenti salvaspazio per portare un minimo di comodità anche in mare aperto come, ad esempio, un lavandino a scomparsa nella parete che doveva avere anche l'acqua corrente.
L'area comune poi è meravigliosa: tutta in legno, ricrea un ambiente caldo e confortevole, ed è ornata con una bellissima stufa "Salamander"(se ricordo bene), riconoscibile dalla miniatura dell'animale che le dà il nome incisa nella parte frontale.
Insomma è stata una visita interessante, divertente e soprattutto inaspettata: non immaginavo che potesse essere così interessante. La consiglio a tutti.

Ci dirigiamo poi verso la mia adorata St. Andrews attraverso un ponte che la collega quasi direttamente con Dundee.
St.Andrews: famosa per il golf, che si dice sia stato inventato qui, e per l'università dove si è laureato niente poco di meno che... il principe William.
Qui sono degne di nota: le rovine della cattedrale, affacciate sul mare e davvero molto suggestive, il castello di cui rimangono anche qui solo le rovine ma che non non abbiamo visitato, e la St. Rule's Tower. Vale davvero montare su quegli scalini che sembrano interminabili per godere della strepitosa vista che si ha da lassù: il mare aperto da una parte e la città dall'altra, con le sue casette e le sue viuzze.

Ooops!
Ovviamente non poteva mancare la capatina sulla spiaggia, dove io personalmente non vedevo l'ora di posare i piedi sulla sabbia, e al campo da golf davvero immenso, dove abbiamo provato l'ebrezza di calpestare il green con i nostri piedi, facendo attenzione al gioco in corso!
Devo però anche qui chiarire una cosuccia: a St.Andrews c'ero già stata nel lontano 2004, durante il mio primo viaggio in Scozia con persone a cui ho voluto e voglio ancora molto bene e che sono tutt'oggi nel mio carazon. Allora avevamo trascorso giornate magnifiche e una di quelle giornate l'avevamo passata proprio su questa spiaggia, a tracciare segnali d'aiuto sulla sabbia e a fare altre cretinate del genere (si... sto parlando proprio di voi!). Questo per dire che tornare in quei luoghi che mi avevano già fatto sognare nella mia adolescenza è stato qualcosa di bellissimo e indescrivibile, quasi come se passato e presente si sovrapponessero. E ora una lacrimuccia di nostalgia fa capolino.

Bisogna poi aggiungere che quando l'abbiamo visitata noi, a St.Andrews c'era una specie di festa cittadina e tutto era colorato, chiassoso e odorava di zucchero filato. Se poi aggiungiamo anche che siamo stati graziati con una bel 'sole' splendente, si ha la ricetta per la giornata praticamente perfetta.
Vista di St.Andrews dalla St.Rule's Tower
con cattedrale, città e spiaggia in lontananza   

Una piccola nota: cattedrale, castello e torre sono presenti nella lista del famoso Pass ma noi quel giorno non ne abbiamo usufruito in quanto il suddetto Pass è valido tre giorni su cinque, mi spiego meglio: noi abbiamo utilizzato il Pass il primo giorno per l'Urquhart Castle e per tutto quello che abbiamo visto nella giornata, da allora avevamo la possibilità di utilizzarlo altri 2 giorni ma senza andare oltre i 5 giorni. Quindi lo si può utilizzare tre giorni in un arco di cinque giorni. Spero di essere stata chiara nonostante tutto :-)
Comunque noi quel giorno non ne abbiamo usufruito perchè altrimenti sforavamo come tempi e così abbiamo pagato ben 4£ per la visita alla Torre, tutto sommato ci poteva stare.
Altra piccola nota: S. Andrea, che dà il suo nome, in quanto "inventore", alla bandiera nazionale scozzese, è lo stesso che dà il nome a questa città.

La sera pernottiamo al Comrie Croft, campeggio sia con posto per le tende sia con la possibilità di dormire in stanze stile ostello con cucina e bagni in comune (soluzione che abbiamo scelto noi). Il posto è carino e chi lo gestisce davvero disponibile e molto gentile, hanno anche un mini-mini-market per i generi di prima necessità, solo una cosa: la pulizia delle camere non era proprio il massimo.
Noi ovviamente siamo stanchissimi ma questo non impedisce una bella partita a briscola prima di andare a dormire.

Il Sapore della Vittoria (2000)

Credo che una piccola premessa sia d'obbbligo: questo è uno dei miei film preferiti. Ricordo perfettamente quando ne ho visto per la prima volta il trailer e già in quel momento sapevo che mi sarebbe piaciuto.
Quando l'ho affittato, ho pianto, ho riso, mi sono commossa, mi sono divertita, ho riflettuto e poi probabilmente ho pianto di nuovo.
Questo film è semplicemente sbalorditivo con un cast eccezionale di cui è difficile dimenticarsi.
Quindi... sono assolutamente e inequivocabilmente di parte!

Tratto da una storia vera, il film racconta della prima squadra di football mista, ambientato in Virginia, dove il football è una religione, nel 1971, quando imperversava la violenza razziale.

Il T.C Williams è il primo liceo bianco ad aprire le sue porte anche a studenti di colore e questo, com'è ovvio, crea non pochi problemi non solo agli studenti ma a tutta la popolazione.
I primi cambiamenti avvengono nella direzione della squadra di football dove viene chiamato per guidarla il coach Boone (Denzel Washington), perchè "una concessione dobbiamo pur farla".
L'allenatore rimpiazzato, il coach Yoast (Will Patton), dapprima lascia la squadra, deluso da questo cambio di direzione ma poi, pregato dalla sua squadra, ragazzi che praticamente aveva cresciuto sul campo, accetta di diventare il vice-allenatore di un uomo di colore, occupandosi della difesa.
Gli attriti continuano, ovviamente, alle selezioni dove il coach Boone non fa per la prima volta distinzione di colore e richiede lo stesso ai ragazzi e ai suoi collaboratori.
Carica d'intensità la scena della partenza per il ritiro pre stagione, dove, con fare rivoluzionario e istituendo da subito la sua autorità, Denzel Washington divide i suoi giocatori sul pullman in base al ruolo in squadra e non al colore della pelle.
La rivalità permane e si inasprisce durante gli allenamenti, che Boone rende sfiancanti e insopportabili, spingendo i ragazzi al limite.
Questo fino all'epica corsa notturna fino al luogo della battaglia di Gettysburg dove Boone tiene, a mio parere, uno dei discorsi più belli e intensi di sempre (video).


Da allora le cose cominciano a funzionare, la squadra comincia a muoversi come una cosa sola ed emblema del cambiamento diventano Gerry Bertier e Julius Campbell, due membri della difesa, dapprima acerrimi rivali e poi amici inseparabili.
Al ritorno dal ritiro la squadra è ormai unita ma si deve scontrare con la realtà del quotidiano, la segregazione è ancora lì ad aspettarli una volta scesi dal pullman e la popolazione non sembra così disposta ad accettare questo cambiamento.
Ma la squadra comincia a vincere e sull'onda dell'entusiasmo trascina tutti con sé; scandita dalle partite di campionato la vicenda si snoda fra incomprensioni, violenza, amicizia, rinunce, prese di posizione e soprattutto coraggio, tanto coraggio: il coraggio di opporsi ad una realtà che non si trova giusta.
Una colonna sonora spettacolare accompagna lo spettatore coinvolgendolo ed entusiasmandolo.

La squadra di football dal liceo T.C Williams, unica mista in un campionato di bianchi, ci insegna a guardare con altri occhi e si fa portatrice di un messaggio importante, messaggio racchiuso in un film stupendo che consiglio con entusiasmo a chiunque, perchè lascia qualcosa nello spettatore con intelligenza e ironia.

Vi lascio con due delle mie scene preferite :-) 






mercoledì 14 settembre 2011

Profili: Ryan Gosling

Ryan Gosling, canadese, classe 1980, muove i suoi primi passi in uno dei più famosi trampolini di lancio per future star: il Mikey Mouse Club (a fianco di Christina Aguilera, Britney Spears e Justin Timberlake giusto per intenderci) per poi approdare alla serie neozelandese Yuong Hercules (chi non ha mai visto almeno una puntata del fantastico Hercules con Kevin Sorbo???).

A questo punto la sua carriera decolla: nel 2000 è a fianco di Denzel Washington e Will Patton nell'emozionante Il Sapore della Vittoria (vedi il trailer nella pagina Film), e nel 2001 veste i panni di un ebreo neonazista nel controverso e stupefacente The Believer, che lo ha portato alla ribalta affermandolo davanti alla critica di tutto il mondo, facendogli avere nomination e premi in svariati festival americani ma non solo, un film intenso e difficile che ti coinvolge anche contro il tuo volere, un'interpretazione che lascia il segno.



Nel 2002 diventa assassino senza scrupoli in Formula per un delitto con Sandra Bullock e il "dawsoniano" Michael Pitt (The Dreamers, Funny Game) e di nuovo nel 2003 commuove e sbalordisce ne Il Delitto Fitzgerald, uno dei suoi ruoli migliori a mio parere.

Nel 2004 arriva un'altra grande svolta con Le pagine della nostra vita, tratto dall'omonimo libro di Nicholas Sparks, dove lascia i panni dannati e oscuri a cui aveva abituato per approdare al filone romantico, con risultati stupefacenti (ma io sono di parte: è uno dei miei film preferiti!).

Segue Stay-Nel labirinto della mente (2005) con Ewan McGregor e Naomi Watts, ritorno a un ruolo dark che però non riscuote molto successo.

Nel 2006 ritorna a far parlare rumorosamente di se con Half Nelson, di nuovo un ruolo difficile e atipico, quello di un insegnante amato dai suoi alunni e appassionato ma purtroppo schiavo della droga, scisso in questa dualità inconciliabile. Per questo ruolo ottiene anche la sua prima nomination agli Oscar come miglior attore protagonista (perde, però, contro il Forest Whitaker de L'ultimo re di Scozia). In Italia il film è stato snobbato a lungo, per uscire non molto tempo fa solamente in Home Video, e questo, a parer mio, la dice lunga su molte cose.

Il 2007 è di nuovo un anno ricco, escono infatti Il caso Thomas Crawford, dove Gosling interpreta un giovane e ambizioso avvocato intortato dalla vecchia volpe Anthony Hopkins, e Lars e una ragazza tutta sua, dove invece ricopre il ruolo di un disadattato la cui unica compagnia femminile è quella di una bambola.

Dopo qualche anno di pausa si ripresenta alla grande nel 2010 con due film che fanno di nuovo parlare molto di lui: All Good Things, accanto a Kirsten Dunst, dove riprende i panni di un personaggio oscuro e non facilmente definibile, un film davvero meritevole di attenzione, e Blue Valentine, con Michelle Williams, film romantico-drammatico che lascia il gusto d'amaro in bocca come se non ci si volesse arrendere all'inevitabile conclusione dei fatti. Quest'ultimo ruolo gli è valso anche la nomination ai Golden Globe come miglior attore.


Ora, personalmente, attendo con impazienza l'uscita del suo prossimo film Crazy, Stupid, Love, una commedia romantica con il "40 anni vergine" Steave Carell, in programma nelle sale per questo week end.
Seguiranno Drive, action movie dai risvolti criminali, e Le Idi di Marzo, che racconta i retroscena dell'ascesa di un personaggio politico fra luci ma soprattutto ombre; diretto e interpretato da George Clooney si vocifera sarà presente agli Oscar di quest'anno.

lunedì 12 settembre 2011

Willwoosh: se non lo conoscete... Dovete conoscerlo!!

Un ottimo rimedio a giornate uggiose, noiose e tediose; rifugio sicuro da esami e studio che tornano sempre a tormentarti o anche semplicemente per ridere un pò...
Attenzione può creare dipendenza!!

domenica 11 settembre 2011

Il Giardino dei Segreti

Uno degli ultimi libri che ho letto è "Il Giardino dei Segreti" di Kate Morton, edizioni Sperling.
L'ho trovato quasi per caso e la sua copertina mi ha attirato come una forza magnetica.

La Morton è una scrittrice australiana che forse si può definire ancora agli esordi anche se i suoi libri, come questo, hanno riscosso da subito un grande successo, incontrando il favore della critica di tutto il mondo.

Proprio dall'Australia il libro muove i suoi primi passi e precisamente da Brisbane, per poi prendere un aereo, fare un viaggio intercontinentale e approdare nel Vecchio Continente dove sembra che risiedano le risposte che i personaggi stanno cercando.

Un viaggio attraverso il tempo, seguendo le mosse di tre donne, tre generazioni differenti, tre epoche diverse (gli anni febbrili di inizio secolo, i favolosi anni 70, e i giorni nostri) ma tutte legate da un vincolo stretto, un legame che abbatte il tempo e lo spazio.

Una storia avvincente che incolla il lettore alle pagine, ricca di incognite che verranno chiarite solo nei capitoli finali. Nonostante possa sembrare difficile riuscire a seguire una storia che a ogni capitolo cambia tempo e luogo, la Morton riesce a tenerne le fila senza mai perdersi e, alla fine di tutto, quando il cuore del lettore è ormai avviluppato da questa vicenda, dai suoi segreti e dalle sue zone d'ombra, ci si rende conto che tutto combacia alla perfezione, tutto torna.

Eliza è una bambina rimasta orfana ricondotta alla casa di famiglia, la meravigliosa quanto inquietante Blackhurst Manor, da parenti da cui sua madre aveva cercato di fuggire con tutte le forze.

Nell è una donna introversa e coriacea che si ritrova fra capo e collo una nipotina da allevare proprio quando la parte forse più importante della sua vita sta per cominciare.

Cassandra è una ragazza che porta su di sé il fardello e il dolore di una vita passata forse troppo pesante per le sue giovani spalle e ora, alla morte della nonna, nuovi e oscuri segreti si affacciano sul suo futuro.

Un libro pervaso da una lieve malinconia che avvolge ogni cosa come una volatile nebbiolina estiva e che contribuisce a caricare ogni passo, ogni capitolo di profondità senza mai cadere nel banale o nell'ovvio. Una profondità che rimane nell'animo del lettore e gli permette di essere veramente partecipe di ciò che i personaggi vivono.

Un misto fra fiaba e sogno, ne condivide l'inquietudine che a volte ne scaturisce.

Nonostante la mole massiccia (quasi 600 pagine) lo consiglio caldamente

http://www.katemorton.com/

Bad Teacher (2011)

Qualcuno di voi ha visto questo film? Vorrei davvero raccogliere un pò di impressioni.
I miei l'hanno visto prima di me e sono venuti a casa sconsigliandomelo caldamente: non ha una trama, ci si aspetta sempre che succeda qualcosa che poi non avviene e i valori proposti sono del tutto sbagliati.
Io l'ho visto e non mi è sembrato poi proprio così brutto (va detto che per una cinefila come me è difficile trovare film proprio brutti), tutto sommato un'alternativa abbastanza divertente ad una serata tediosa.
Se non l'avete ancora visto eccovi qualche pillola, non temete senza spoiler o anticipazioni tranne quella che alla fine lei muore... ... ...
Ma và!! Sto scherzando!!

Cameron è una cacciatrice di dote, il cui unico scopo nella vita è sposare un miliardario che la mantenga e le garantisca una vita da nababbo. I suoi piani sfumano quando l'attuale fidanzato la scarica dopo aver finalmente capito di che pasta è fatta. E' costretta quindi a tornare al suo lavoro di insegnante, lavoro che ha intrapreso esclusivamente per il guadagno sicuro e per le vacanze retribuite e non certo per vocazione.
Ritorna così alla sua routine di nullafacenza dove i film sono un importante mezzo multimediale per l'apprendimento tanto che lo utilizza come unico mezzo per l'apprendimento.
Questo fino a quando non le viene un'illuminazione: con un seno più grande riuscirà ad accalappiare più facilmente il rampollo adatto al suo scopo.
Inizia così la ricerca smodata di soldi per l'operazione, e, si sa, per la chirurgia estetica di soldi ne occorrono parecchi.
Si trasforma anche in un'insegnante integerrima per far superare un test statale alla sua classe e ottenere così il ricco bonus, in concorrenza con la classica insegnante perfetta, ingenua (almeno all'inizio) e forse un pò psicolabile della sua stessa scuola.
In tutto questo si aggiunge un Justin Timberlake lontano dal suo ruolo di sex symbol e approdato alla figura di un bamboccio, ricco sfondato (ma guarda un pò) e anche lui alquanto ingenuo (esilarante la scena al museo "io odio gli squali"), e un divertentissimo Jason Segel, forse l'unico personaggio totalmente normale del film, pretendente al cuore della bella Cameron (ma purtroppo lui è "solo" l'insegnante di ginnastica).
Questa grandi linee la trama, condita da un sexy car wash, momento assoluto della grande Cameron, qualche droga e tanti sotterfugi sempre al limite della legalità, beh. certe volte quel limite lo oltrepassano del tutto.

Quindi, disastro assoluto e boiata pazzesca o tutto sommato film accettabile con alcuni momenti brillanti e una "cattiva" che tutto sommato piace e diverte??
A voi l'ardua sentenza.

Scozia on the road .... Part 2

Alloooora... dove eravamo?? Ah si!!


Giorno 3

Lasciamo con il cuore stretto e le lacrime agli occhi il Fiddler's (ahh il Fiddler's...) e ci dirigiamo verso l'Urquharth Castle, il viaggio non è molto lungo, 10 minuti scarsi scarsi e siamo già li, neanche il tempo di riassaporare il gusto della strada che già parcheggiamo.
Qui prendiamo il nostro Pass della Historic Scotland.
Urquhart Castle
Spendiamo due parole per il Pass della Historic Scotland: è un pass che costa 25 sterline, 20 se sei studente universitario, e che ti da accesso a moltissime attrazioni tutte comprese nella spesa, viene sponsorizzato, infatti, che se volete visitare anche solo il castello di Edimburgo, quello di Stirling e il presente Urquhart la vostra spesa sarà già superiore alle 25 sterline! Quindi: Pass della Historic Scotland assolutamente valido e essenziale!! Se poi aggiungiamo il fatto che con il suddetto pass si ha anche il Fast-pass ovvero si saltano le lunghe e interminabili code che tolgono solo momenti preziosi di godimento intellettuale...
Morale: se andate in Scozia e volete visitarla un pò, fate il Pass della Historic Scotland!

Anche se a prima vista l'Urquhart può sembrare un ammasso di rovine fatiscenti, una volta superato il ponte si rivela con mille sorprese. La sua estensione è più vasta di quanto si possa immaginare e anche se è quasi del tutto distrutto, sono ancora ben visibili i vari locali del castello e da diversi punti panoramici si può godere anche di una magnifica vista sul Loch Ness (sia mai che si veda una famosa sagoma in lontanaza??). Quel giorno siamo anche stati graziati dal sole che, ogni tanto, faceva capolino tra le nuvole rendendo tutto ancora più bello.

La tappa successiva è stata Inverness, una città non troppo grande attraversata da un fiume e, ovviamente, dotata del suo personale castello che in questo caso ha una particolarità: è rosa.
Fort George - Visuale aerea
Purtroppo non abbiamo potuto godere molto della città, il tempo era poco e l'abbiamo passato quasi tutto a cercare disperatamente qualcosa da mangiare.

Anche se inizialmente non era nei piani, abbiamo deciso di visitare Fort George, anche perchè, beh, era gratis, quindi perchè no? E devo dire che ne siamo rimasti entusiasti.
Il forte è enorme, infatti la nostra visita, che doveva essere di pochi minuti, proprio giusto una "toccata e fuga", si è protratta a lungo, anche per assistere ad un interessante show sulla storia del forte e sulla vita dei soldati. Qualche aneddoto interessante: il forte fu costruito nel 1748 dagli inglesi come avamposto per tenere sotto controllo le Highlands e la sua popolazione in subbuglio, in quel momento, per la ribellione giacobita, tuttavia, quando fu finito nel 1769, si resero conto che ormai la ribellione era stata sedata e che non c'era più nessun subbuglio da controllare. Ora viene utilizzato per l'addestramento dell'Highlands regiments, quando l'abbiamo visitato noi i suoi soldati erano in congedo prima di partire per l'Afghanistan.
Altro aneddoto interessante: i soldati designati per la ronda notturna erano soliti correggere la loro borraccia con birra, che, a dirla tutta, allora era forse più salutare dell'acqua, non sempre pulita e magari contaminata, grazie al suo processo di fermentazione. Per ovviare al problema di avere sentinelle ubriache a fare la ronda, i comandanti le facevano correre lungo tutto il perimetro del forte: la birra al suo interno, agitata, avrebbe prodotto la schiuma che sarebbe stata la prova schiacciante contro la povera sentinella, e non ci andavano tanto leggeri con le punizioni.

Elgin Catedral
Da Fort George abbiamo proseguito verso est, direzione Elgin dove si trova una famosa cattedrale definita la "lanterna del nord", le cui rovine sono da molti definite "le più belle e suggestive di tutta la Scozia" (cito testualmente la mia inseparabile Lonely Planet).
Siamo arrivati sul tardi quindi abbiamo avuto poco tempo per visitarla dato che chiude alle 17.30. La facciata è ancora in piedi e, dopo molti, molti, molti scalini, si può salire sulla sua torre dalla cui cima si gode di uno splendido panorama.

Di nuovo on the road, ci siamo spinti più a sud verso l'Aberdeenshire, regione in cui si estende l'immenso parco nazionale al cui interno sorge il Balmoral Castle, una delle dimore reali scozzesi.
Lungo la strada ci siamo fermati a Dufftown.
"Se Roma è stata costruita sui sette colli, Dufftown è stata costruita su sette distillerie di whisky" (Lonely Planet).
Il suggestivo Noah's Arc
Si dice che persino i gatti di questa città barcollino lungo le vie mezzi ubriachi per i fumi dell'alcool che aleggiano nella zona. In questa città si può fare un interessante tour guidato di una importante distilleria anche se noi, causa Fort George, siamo arrivati troppo tardi.
Dato che ormai era tardi ci siamo fermati a mangiare in uno dei pochi locali aperti della città (a quanto pare c'era stato un matrimonio, quel giorno, a cui era stata invitata mezza Dufftown...), il Noah's Arc, un locale che è semplicemente... indescrivibile. La proprietaria tratta tutti come se fossero membri di famiglia, molto cortese e disponibile, arredato... non saprei proprio definire come: c'era di tutto dai poster di pubblicità vintage a decorazioni natalizie, che riuscivano a emanare un'atmosfera calda e accogliente. E' stata una bella sorpresa.

Parco Nazionale - Aberdeenshire
in veste "oscura"
Con il calar delle tenebre, ci siamo inoltrati nel vasto parco nazionale, dove si trovava la nostra prossima "residenza". Il viaggio è stato... mmh... come dire... inquietante!! Un tempo da lupi ci avvolgeva, le scure sagome degli alberi si stagliavano tutto intorno a noi e l'oscurità era ovunque. Silenziose nuvole calavano lentamente fra i pini creando un effetto spettrale, l'unica luce tutt'intorno a noi erano i fari della nostra macchina che proseguiva su una strada sconosciuta e scoscesa che non sapevamo se avesse avuto mai fine. Non so se sia stata la mia immaginazione ma mi era anche sembrato di sentire degli ululati in lontananza. Come se non bastasse una pioggia battente aveva cominciato a scendere dal cielo, lugubre presagio... E' stato a quel punto che... ... abbiamo visto un cerbiatto!! Uh che carino!! E tutto è tornato un pò alla normalità. Ci hanno anche sbarrato la strada quelle che sembravano un misto fra uno struzzo e delle gallinelle selvagge, molto carine anche loro.
Tuttavia l'atmosfera è tornata un pò "gelida" quando siamo arrivati all'hotel: a quanto pare eravamo un pochino in ritardo, e non hanno mancato di far notare la cosa...

Siamo andati a dormire stanchi ma appagati con il tempo da lupi che infuriava fuori dalle finestre e noi al calduccio nei nostri letti-nuvola che ovviamente non potevano mancare.

venerdì 9 settembre 2011

Scozia on the road .... Part 1

Quest'anno per le vacanze estive sono tornata nella mia amata Scozia. "Tornata" perchè ci ero già stata nel lontano 2004 ed "amata" perchè quelle lontane vacanze adolescenziali sono state fra le migliori della mia vita. Quindi se questo post potrà sembrare un pò di parte... è esattamente così.
Amo la Scozia.
Faerie Glen
Ogni volta che ho preso l'aereo per lasciare quelle verdi colline una parte di me è rimasta a terra.
Quindi erano ben 7 anni che desideravo fare questo viaggio e finalmente sono riuscita a coronare il mio sogno.

Devo però ammettere che non è filato proprio tutto liscio come l'olio, almeno all'inizio.
Un brutto temporale ci costringe a ritardare la partenza da Torino, con il rischio di perdere la coincidenza per Glasgow che avremmo dovuto prendere a Parigi.
Noi avevamo quasi perso le speranze, preoccupati già di dover prenotare un altro volo, o treno, o biplano, o mongolfiera (si, abbiamo vagliato diverse possibilità...) ma fortunatamente non ce n'è stato bisogno perchè fortunatamente era in ritardo anche il volo Parigi-Glasgow.

Siamo arrivati la sera tardi, pullman verso il centro di Glasgow, taxi nero fino all'ostello, il Queen's Park Hotel, un posto carino nuovo nuovo, così nuovo che l'odore della vernice alle pareti sembrava quasi un compagno di viaggio, tanto era presente. Comunque a me non è dispiaciuto, la stanza era spaziosa, il bagno... beh... forse meglio sorvolare sul bagno... Però i letti erano meravigliosi, sono innamorata dei letti anglosassoni, sembra di dormire circondati da una soffice nuvola vaporosa, e quella sera non ha fatto eccezione.

Giorno 1


"Rest and be Thankful" - Fermati e Rendi Grazie
Affittata una macchina siamo on the road, direzione Loch Ness e Inverness. Durante il tragitto abbiamo costeggiato il suggestivo Loch Lomond, passando per la foresta di Argyll e fermandoci al "Rest and Be Thankful"(foto) un belvedere quasi magico.
Sulla strada siamo incappati anche nel Kilchurn Castle e nel Stalker Castle.

Sulle rive del lago di Loch Ness, se possibile, l'atmosfera cambia ancora, quasi come se si entrasse in un fantastico mondo alternativo, dove ti sembra addirittura possibile che le fiabe della tua infanzia prendano vita.
Qui il signore indiscusso è l'Urquhart Castle, costruito proprio sulle rive del lago e purtroppo poco visibile dalla strada ma, posso garantire, le rovine di questo castello valgono assolutamente la visita.
Pernottiamo nella vicina Drumnadroitch al Fiddler's (http://www.fiddledrum.co.uk/) e questa è stata la nostra rovina.
Il Fiddler's è un posto meraviglioso, avevamo una camera spaziosa sempre pulita come spazioso e pulito era il bagno, c'era persino un caminetto in stanza!! La cucina era a dir poco ottima e il personale molto gentile e disponibile.
Durante tutta la nostra vacanza abbiamo rimpianto il Fiddler's con sospiri e lacrimuccie che si presentavano agli angoli degli occhi.

Giorno 2


Il secondo giorno comincia con un'abbondantissima colazione (ahh il Fiddler's...) e poi tutti carichi partiamo, direzione Kyle of Lochalsh per approdare sulla fantastica Isola di Skye.
Prima però tappa al castello che forse è il più suggestivo fra quelli che abbiamo visitato: l'Eilean Donan.
Eilean Donan Castle
Con il suo ponte che collega la terraferma all'isoletta su cui è costruito, questo castello letteralmente immerso nel Loch Duich è semplicemente spettacolare. Unica pecca: data la sua posizione (molto, molto a nord) è davvero difficile trovare una bella giornata. In ogni caso questo castello merita davvero la visita e il prezzo del biglietto, tanto che è una delle mete più visitate e fotografate della Scozia. Vi sono stati girati, fra i molti, i film Highlander - L'ultimo immortale, Elizabeth - The Golden Age e Un amore di testimone.
All'interno è anche stato allestito un interessante museo.

Come tutte le highlands scozzesi, si respira un'aria diversa, sull'Isola di Skye, tranquillità e serenità aleggiano nell'aria. La città di Portree, dove ci siamo fermati a mangiare in un buonissimo fish & chips alla fine della via principale, ha il fascino tipico della cittadina di mare, con i gabbiano che cercano di rubarti qualche briciola e le casette tutte colorate.
Passiamo per Uig per dirigerci al Faerie Glen (foto in alto) luogo impregnato da leggende che coinvolgono fate e spiritelli. Non so se si capisce che mi piace la Scozia, ma in quella radura tutto assume connotati differenti, il verde è più verde, l'aria è più fresca e il visitatore si sente in pace con il mondo. Ti da un senso di completezza trovarti davanti a quelle colline, quello spazio praticamente incontaminato che si estende a perdita d'occhio davanti a te. Un luogo quasi mistico...
 Kilt Rock
Già sulla via del ritorno ci siamo fermati ad ammirare il Kilt Rock (foto), così chiamato per la somiglianza con le pieghe dell'indumento nazionale scozzese (anche se, a dire proprio proprio la verità, non è il kilt l'indumento originale ma il tartan... comunque ci sarà tempo di approfondire la cosa).
Un altro luogo degno di visita è l'Old man of Storr che noi, purtroppo, siamo stati costretti a tralasciare.
Si ritorna al Fiddler's (ahh il Fiddler's...) dove ci aspetta una colossale mangiata!

(fine prima parte... il resto alla prossima ;-) )

... Si Inizia...

Era da tanto che pensavo alla possibilità di aprire un blog e ora eccomi qui a scrivere il mio primo post... Non so cosa ne sarà di questa pagina ma spero che prenda vita davanti a me qualcosa di bello... :-)