venerdì 30 settembre 2011

Persepolis (2007)

Cosa dire di questo film? Semplicemente sbalorditivo.
Ricordo perfettamente quando l'ho visto, a casa della mia amica metà francese (l'altra metà è marocchina e un'altra metà ancora italiana... lo so, come proporzioni non ci stiamo ma è così), in una tranquilla serata in cui dovevamo semplicemente rilassarci davanti a un film che ci sembrava certo bello ma non eravamo assolutamente preparate a quello che avremmo visto.
Ricordo che alla fine del film abbiamo continuato a fissare lo schermo su cui ormai passava il logo del dvd player, incapaci di commentare quello che avevamo appena visto. Un momento surreale. Ci sembrava che ogni parola, ogni commento, ogni osservazione potesse intaccare la grandezza del film appena finito.
Poi ci siamo riprese e l'afasia è passata, ma ancora oggi il pensiero di questo film mi provoca qualche problema ad esprimermi.

Un fumetto che racconta gli orrori della guerra, con gli occhi di una bambina che quella guerra la vede penetrare all'interno della sua famiglia e del suo quotidiano; una guerra che cambia le regole e una bambina che cresce rendendosi sempre più conto di quanto queste nuove regole possano essere soffocanti.

Fa impressione vedere i morti di una manifestazione disegnati con semplici tratti in bianco e nero.
E con che delicatezza e ironia viene spiegato come si è arrivato a quella guerra, gli errori commessi e i responsabili il tutto messo in scena da figure che sembrano uscite da un teatro di marionette.

Candido come la neve, terribile come la morte, profondo come un mare sconosciuto.

Una storia che ti entra dentro e non ti molla più, soprattutto se pensi che tutto ciò che vedi è accaduto realmente in un passato che abbiamo vissuto e che non è troppo distante da noi.

Una protagonista frizzante anche nei momenti più bui della sua vita, che racconta con un'ironia condita da tristezza la sua gioventù anomala, fra rivoluzioni, guerra e storie d'amore.

A Teheran nel 1978, si respira aria di cambiamento, lo Shah, ovvero l'imperatore,  è ormai sul punto di cadere dopo aver spinto il suo popolo oltre il limite con soprusi e ingiustizie. La famiglia di Marjane è particolarmente attiva per questo cambiamento e vive con gioia ed entusiasmo queste novità che sembrano portare qualcosa di migliore.
Ma ben presto il clima cambia, alle rivolte lo Shah risponde con l'esercito e giovane sangue rivoluzionario macchia le strade della capitale. Tuttavia la rivolta continua, i prigionieri politici incarcerati dall'imperatore vengono liberati, le famiglie si riuniscono con un sospiro di sollievo: il peggio è passato.

Ma il peggio non è passato affatto poichè il governo che prende ora il potere è ancora più repressivo di quello dell'imperatore, cambia totalmente faccia all'Iran e rimette in carcere quei dissidenti rivoluzionari che avevano osato opporsi all'imperatore, prigionieri che non faranno più ritorno a casa.

Da qui la vita di Marjane cambia radicalmente, come quella di tutto il Paese, e iniziano le sue avventure di adolescente divisa fra l'amore per il proprio Paese e per la sua famiglia e la certezza che per lei, a Teheran, non c'è la possibilità di un futuro libero.

La sua vita prosegue così fra Vienna, l'università, il matrimonio, la Francia, frenetica, nostalgica, divertente, terribile, malinconica, coraggiosa, rassegnata, determinata.

Un film che diventa parte di te, ricordandoti che la guerra non sono solo immagini a un telegiornale ma è fatta di persone che possono perdere tutto, anche la vita, persone che hanno ideali che a volte non bastano per una vita migliore, ma soprattutto che una guerra non finisce necessariamente con i trattati di pace, che una guerra può ancora nuocere dopo molto tempo e i cui viscidi tentacoli di morte possono raggiungere qualsiasi cosa.


1 commento:

  1. "Una storia che ti entra dentro e non ti molla più, soprattutto se pensi che tutto ciò che vedi è accaduto realmente in un passato che abbiamo vissuto e che non è troppo distante da noi."

    E che continua ad accadere.. Anche e soprattutto in quei paesi dv non c'è una scrittrice brava come la Satrapi o in quei paesi dv nn c'è petrolio, gas o altre risorse interessate al maledetto mondo occidentale di cui tt noi facciamo parte.

    Un abbraccio e bentornata, spero che gli esami siano andati alla grande!

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