domenica 11 settembre 2011

Scozia on the road .... Part 2

Alloooora... dove eravamo?? Ah si!!


Giorno 3

Lasciamo con il cuore stretto e le lacrime agli occhi il Fiddler's (ahh il Fiddler's...) e ci dirigiamo verso l'Urquharth Castle, il viaggio non è molto lungo, 10 minuti scarsi scarsi e siamo già li, neanche il tempo di riassaporare il gusto della strada che già parcheggiamo.
Qui prendiamo il nostro Pass della Historic Scotland.
Urquhart Castle
Spendiamo due parole per il Pass della Historic Scotland: è un pass che costa 25 sterline, 20 se sei studente universitario, e che ti da accesso a moltissime attrazioni tutte comprese nella spesa, viene sponsorizzato, infatti, che se volete visitare anche solo il castello di Edimburgo, quello di Stirling e il presente Urquhart la vostra spesa sarà già superiore alle 25 sterline! Quindi: Pass della Historic Scotland assolutamente valido e essenziale!! Se poi aggiungiamo il fatto che con il suddetto pass si ha anche il Fast-pass ovvero si saltano le lunghe e interminabili code che tolgono solo momenti preziosi di godimento intellettuale...
Morale: se andate in Scozia e volete visitarla un pò, fate il Pass della Historic Scotland!

Anche se a prima vista l'Urquhart può sembrare un ammasso di rovine fatiscenti, una volta superato il ponte si rivela con mille sorprese. La sua estensione è più vasta di quanto si possa immaginare e anche se è quasi del tutto distrutto, sono ancora ben visibili i vari locali del castello e da diversi punti panoramici si può godere anche di una magnifica vista sul Loch Ness (sia mai che si veda una famosa sagoma in lontanaza??). Quel giorno siamo anche stati graziati dal sole che, ogni tanto, faceva capolino tra le nuvole rendendo tutto ancora più bello.

La tappa successiva è stata Inverness, una città non troppo grande attraversata da un fiume e, ovviamente, dotata del suo personale castello che in questo caso ha una particolarità: è rosa.
Fort George - Visuale aerea
Purtroppo non abbiamo potuto godere molto della città, il tempo era poco e l'abbiamo passato quasi tutto a cercare disperatamente qualcosa da mangiare.

Anche se inizialmente non era nei piani, abbiamo deciso di visitare Fort George, anche perchè, beh, era gratis, quindi perchè no? E devo dire che ne siamo rimasti entusiasti.
Il forte è enorme, infatti la nostra visita, che doveva essere di pochi minuti, proprio giusto una "toccata e fuga", si è protratta a lungo, anche per assistere ad un interessante show sulla storia del forte e sulla vita dei soldati. Qualche aneddoto interessante: il forte fu costruito nel 1748 dagli inglesi come avamposto per tenere sotto controllo le Highlands e la sua popolazione in subbuglio, in quel momento, per la ribellione giacobita, tuttavia, quando fu finito nel 1769, si resero conto che ormai la ribellione era stata sedata e che non c'era più nessun subbuglio da controllare. Ora viene utilizzato per l'addestramento dell'Highlands regiments, quando l'abbiamo visitato noi i suoi soldati erano in congedo prima di partire per l'Afghanistan.
Altro aneddoto interessante: i soldati designati per la ronda notturna erano soliti correggere la loro borraccia con birra, che, a dirla tutta, allora era forse più salutare dell'acqua, non sempre pulita e magari contaminata, grazie al suo processo di fermentazione. Per ovviare al problema di avere sentinelle ubriache a fare la ronda, i comandanti le facevano correre lungo tutto il perimetro del forte: la birra al suo interno, agitata, avrebbe prodotto la schiuma che sarebbe stata la prova schiacciante contro la povera sentinella, e non ci andavano tanto leggeri con le punizioni.

Elgin Catedral
Da Fort George abbiamo proseguito verso est, direzione Elgin dove si trova una famosa cattedrale definita la "lanterna del nord", le cui rovine sono da molti definite "le più belle e suggestive di tutta la Scozia" (cito testualmente la mia inseparabile Lonely Planet).
Siamo arrivati sul tardi quindi abbiamo avuto poco tempo per visitarla dato che chiude alle 17.30. La facciata è ancora in piedi e, dopo molti, molti, molti scalini, si può salire sulla sua torre dalla cui cima si gode di uno splendido panorama.

Di nuovo on the road, ci siamo spinti più a sud verso l'Aberdeenshire, regione in cui si estende l'immenso parco nazionale al cui interno sorge il Balmoral Castle, una delle dimore reali scozzesi.
Lungo la strada ci siamo fermati a Dufftown.
"Se Roma è stata costruita sui sette colli, Dufftown è stata costruita su sette distillerie di whisky" (Lonely Planet).
Il suggestivo Noah's Arc
Si dice che persino i gatti di questa città barcollino lungo le vie mezzi ubriachi per i fumi dell'alcool che aleggiano nella zona. In questa città si può fare un interessante tour guidato di una importante distilleria anche se noi, causa Fort George, siamo arrivati troppo tardi.
Dato che ormai era tardi ci siamo fermati a mangiare in uno dei pochi locali aperti della città (a quanto pare c'era stato un matrimonio, quel giorno, a cui era stata invitata mezza Dufftown...), il Noah's Arc, un locale che è semplicemente... indescrivibile. La proprietaria tratta tutti come se fossero membri di famiglia, molto cortese e disponibile, arredato... non saprei proprio definire come: c'era di tutto dai poster di pubblicità vintage a decorazioni natalizie, che riuscivano a emanare un'atmosfera calda e accogliente. E' stata una bella sorpresa.

Parco Nazionale - Aberdeenshire
in veste "oscura"
Con il calar delle tenebre, ci siamo inoltrati nel vasto parco nazionale, dove si trovava la nostra prossima "residenza". Il viaggio è stato... mmh... come dire... inquietante!! Un tempo da lupi ci avvolgeva, le scure sagome degli alberi si stagliavano tutto intorno a noi e l'oscurità era ovunque. Silenziose nuvole calavano lentamente fra i pini creando un effetto spettrale, l'unica luce tutt'intorno a noi erano i fari della nostra macchina che proseguiva su una strada sconosciuta e scoscesa che non sapevamo se avesse avuto mai fine. Non so se sia stata la mia immaginazione ma mi era anche sembrato di sentire degli ululati in lontananza. Come se non bastasse una pioggia battente aveva cominciato a scendere dal cielo, lugubre presagio... E' stato a quel punto che... ... abbiamo visto un cerbiatto!! Uh che carino!! E tutto è tornato un pò alla normalità. Ci hanno anche sbarrato la strada quelle che sembravano un misto fra uno struzzo e delle gallinelle selvagge, molto carine anche loro.
Tuttavia l'atmosfera è tornata un pò "gelida" quando siamo arrivati all'hotel: a quanto pare eravamo un pochino in ritardo, e non hanno mancato di far notare la cosa...

Siamo andati a dormire stanchi ma appagati con il tempo da lupi che infuriava fuori dalle finestre e noi al calduccio nei nostri letti-nuvola che ovviamente non potevano mancare.

2 commenti:

  1. Per un attimo mi pareva di essere lì in macchina con voi al buio e con la pioggia battente! Fantastico Miky.. Complimenti scrivi con pathos ed emozione.. Aspetto la prossima puntata!!

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  2. Le Traveller Guide di National Geographic sono libercoli insignificanti in confronto a questi "Scozia on the road"!!brava tatusque!!!

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